Translation: As several versions of the Stabat Mater exist, these variations in the latin text are given per line. I received a rhyming translation into Italian of the poem from Pär Larson.
According to Pär this translation is by the Florentine writer Franco Sacchetti (1330 – ca.1400), who called it “a prayer translated by Franco, which was made by St.Gregorius” and wrote it in August 1388 in his “Libro delle Rime”. Also some literal translations are given here. The rhyming version is set in italics. At the end I give another rhyming translation which I found on the Internet. I hope the author will forgive me that I use it here.
In September 2021 I met Prof. Claudio Peri when I visited Todi, the city of Jacopone da Todi (Italy), Was he the poet of Stabat Mater? Prof. Peri is convinced he is. On his website (www.jacoponedatodi.com, not yet in English) about the life and poetry of Jacopone I found Prof. Peris Italian translation and I am delighted to add it to the website.
- Stabat Mater dolorosa iuxta crucem lacrimosa dum pendebat Filius
Stava Madre dolorosa a la croce lagrimosa, dov’era il suo Figlio;
La Madre sostava nel dolore ed in lacrime presso la croce dalla quale pendeva il Figlio
Stava la Madra, addolorata ai piedi della croce, in lacrime con il Figlio crocefisso.
- Cuius animam gementem contristatam et dolentem pertransivit gladius
Lla cui anima piangente, abattuta e dolente trapassò il gladio.
Lei, la cui anima lamentosa, piena di tristezza e dolore fu trafitta da spada
La sua anima gemente, triste e addolorata, fu attraversata da una spada - O quam tristis et afflicta fuit illa benedicta Mater Unigeniti
O quanto trista e afflitta fue quella beneditta Madre de l’Unigenito.
Oh, cuanta tristezza ed afflizione ebbe quella benedetta Madre dell’Unigenito!
Quanto triste ed affranta fu quella donna benedetta, Madre dell’Unigenito. - Quae moerebat et dolebat et tremebat cum videbat nati poenas incliti
Quae moerebat et dolebat Pia Mater dum videbat nati poenas incliti
Che piangeva e doleva e tremava, ché vedeva le pene al Figliuol inclito!
La quale si affligeva, soffriva, e tremava vedendo le pene del glorioso figlio
Rattristata e addolorata, e tremante, al vedere le pene dell’inclito Figlio
- Quis est homo qui non fleret Matri Christi si videret in tanto supplicio?
Qual è l’uom che non piagnesse se questa Madre vedesse nel tormento asprissimo?
Quale uomo non piangerebbe, se vedesse la Madre di Cristo in un supplizio così grande?
Quale uomo non avrebbe pianto, se avesse visto la Madre di Cristo in tanto supplizio? - Quis non posset contristari Matrem Christi contemplari dolentum cum filio?
Chi non si può contristare, pia Madre, contemplare il tuo dolor grandissimo?
Chi non proverebbe compassione alla vista della pia Madre che soffre col Figlio?
Chi non di sarebbe rattristato, contemplando la Madre di Cristo in lamenti con il proprio Figlio? - Pro peccatis suae gentis vidit Iesum in tormentis et flagellis subditum
Pe’ peccati di sue genti Iesù vide ne’ tormenti e ne’ flagelli suddito
Per i peccati della sua stirpe vide Gesù tormentato e sottoposto al flagello.
Ella vide Gesú nei tormenti, sottoposto ai flagelli, per i peccati del suo popolo. - Vidit suum dulcem natum moriendo desolatum dum emisit spiritum
Vide il suo dolce nato morïente desolato quando amise il spirito
Vide il suo dolce nato morire, abbandonato, quando esalò l’ultimo respiro.
Vide il suo dolce Figlio emettere l’ultimo respiro, morendo abbandonato da tutti. - Eia Mater, fons amoris, me sentire vim doloris fac ut tecum lugeam
E però, fonte d’amore, fa ch’io senta il tuo dolore, fammi teco piagnere;
Orsù, Madre, fonte dell’amore, fammi provare la violenza del dolore affinché io pianga con te.
Suvvia Madre, fonte d’amore, fammi provare la forza del tuo dolore, perché possa piangere con te. - Fac ut ardeat cor meum in amando Christum Deum ut sibi complaceam
Fa ch’egli arda il cor mio in amare Cristo Dio e ‘l suo compiacer cogliere.
Fa’ che il mio cuore arda nell’amore di Cristo Dio per essere a Lui gradito.
Fa’ che il mio cuore si infiammi nell’amore per Cristo Dio, affinchè possa a Lui piacere - Sancta Mater, istud agas crucifixi fige plagas cordi meo valide
Santa Madre, fammi questo: le suo piaghe io abbia presto al cor si ch’elle vagliano;
Santa Madre, fa’ così: imprime le piaghe del Crocifisso saldamente nel mio cuore.
Santa Madre, imprimi le piaghe del crocefisso nel mio cuore con forza. - Tui nati vulnerati tam dignati pro me pati poenas mecum divide
Del tuo nato traforato, al morir per me degnato, le pene in me compartano.
Del tuo figlio ferito, che tanto per me s’e degnato patire, con me pure dividi le soffirenze.
Di tuo figlio, trafitto, degnatosi di tanto patire per me, dividi con me le pene. - Fac me vere tecum flere crucifixo condolere donec ego vixero
Fac me tecum pie flere crucifixo condolere donec ego vixero
Fammi sempre piagner teco, al Crocifisso doler meco, mentre ch’io viverò;
Fa’ ch’io pianga, pio, con te e col Crocifisso soffra finché avrò vita.
Fammi piangere con te, condividere i dolori del crocefisso, finchè vivrò. - Iuxta crucem tecum stare te libenter sociare in planctu desidero
Iuxta crucem tecum stare et me tibi sociare in planctu desidero
A la Croce teco stare volentieri acompagnare pianto con desiderio.
Accanto alla croce stare con te ed a te unirmi nel pianto desidero.
Stare teco ai piedi della croce, e unirmi a te, nel pianto, questo desidero. - Virgo virginum praeclara mihi iam non sis amara fac me tecum plangere
Virgo de le vergine preclara, a me non esser avara, fammi teco piagnere.
Vergine delle vergini la piu insigne, con me non essere dura, fammi piangere con te.
Vergine la più chiara tra tuttem non essere sdegnata con me: lascia che pianga insieme a te. - Fac ut portem Christi mortem passionis eius sortem et plagas recolere
Fac ut portem Christi mortem passionis fac consortem et plagas recolere
Fa ch’io porti in Cristo morte de al sua passion la sorte e le piaghe raccogliere;
Fammi participe della morte di Cristo, fammi condividere i suoi patimenti ed onorare le sue piaghe.
Fa’ che anch’io sopporti la morte di Cristo, compagno nel soffrire, e ricordi le piaghe. - Fac me plagis vulnerari cruce hac inebriari ob amorem filii
Fac me plagis vulnerari fac me cruce inebriari et cruore filii
Da le piaghe essere piagato, da la Croce inebriato, ne l’amor del Filio.
Fammi ferire dalle due ferite, inebriare di questa croce e del sangue di tuo Figlio.
Fammi ferire dalle piaghe, inebriato da questa croce, per amore di tuo Figlio. - Inflammatus et accensus, per te, Virgo, sim defensus in die iudicii
Flammis ne urar succensus, per te, Virgo, sim defensus in die iudicii
Flammis orci ne succendar, per te, Virgo, fac, defendar in die iudicii
Infiamato ed acceso, per te, Madre, io sia diffeso nel dì del iudicio.
Ch’io non sia bruciato dalle fiamme che da te, Vergine, io sia difeso nel giorno del giudizio.
Infiammato ed acceso, per tua intercessione, Vergine, sia io difeso nel giorno del giudizio. - Fac me cruce custodiri morte Christi praemuniri confoveri gratia
Christe cum sit hinc (iam) exire da per matrem me venire ad palmam vicoriae
Fa che la Croce mi guardi e la passion raguardi a ciò ch’io trovi grazia.
O Cristo, nel momento della morte fa’ che per mezzo della Madre io consegua la palma della vittoria.
Fa’ che sia protetto dalla croce, fortificato dalla morte di Cristo, riscaldateo dalla grazia. - Quando corpus morietur fac ut animae donetur paradisi gloria. Amen
Quando il corpo serà morto, fa che l’anima abbia porto di Paradiso e gloria.
Quando il corpo morirà all’anima fa’ che sia donata la gloria del paradiso. Amen.
Translation: don Remo Bistoni – Perugia
Alla Croce del Signore c’è la Madre nel dolore mentre il figlio muore.
Incurante della gente nel suo intimo fremente ha una spada in cuore.
La tristezza e l’afflizione non avranno paragone nel destino umano.
Quel di Cristo è duro letto e chi muore è il più perfetto: tese a noi la mano.
Chi osservando il grande dramma, di quel figlio e di tal mamma può restare inerte?
Goccia sangue dalla testa Maria bagna la sua vesta da ferite aperte.
Pensa al popolo ribelle che la sconta sulla pelle del suo Figlio mite.
Lo ricorda bambinello sul presepio e sul tinello della lor dimora.
Or s’accorge che il suo figlio, membra bianche come il giglio, è all’estrema ora.
Madre cara dell’amore facci soci al tuo dolore, spezza il cuore duro,
Facci ardere di fede scuoti il petto a chi non crede, crolli l’erto muro.
Santa Madre ti preghiamo quelle piaghe le vogliamo per unirci a Voi.
Il tuo figlio si ferito che s’è offerto, che ha patito sa che siamo suoi.
Per il resto della vita l’alma nostra resti unita alla sua Passione.
Madre, ascolta questa voce stringi tutti a quella croce: abbi compassione.
Quella morte e quelle pene percorrendoci le vene son divino innesto.
Per la santa redenzione una vera conversione giunga al cuore, presto.
Dal pericolo supremo per te salvi un dì saremo se ci copre il manto.
Il Risorto e il suo sorriso ci assicuri il paradiso nell’eterno canto.
Amen.